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LUCCA E CERTOSA DI CALCI

DLT Club

Toscana - Lucca (LU)

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Lucca 

La città di Lucca costituisce uno dei fiori all'occhiello della Toscana, un punto di arrivo o di passaggio che non può essere tralasciato per la sua bellezza artistica e la sua atmosfera suggestiva. Dopo essere stati di passaggio a Lucca, molti visitatori stranieri hanno scelto la città come loro seconda residenza. Visitare Lucca è immergersi tra le strette strade di uno degli antichi centri storici meglio conservati, passeggiare tre le rinomate mura, gustare i piatti tipici locali nelle tante osterie e prendere parte alle tante iniziative artistico-culturali organizzate. Chiunque visiti la città di Lucca rimane positivamente sorpreso dalla possibilità di vivere in tranquillità i diversi aspetti del centro storico e dei suoi dintorni. La visita può iniziare con un passeggiata sulle Mura di Lucca, edificate nel periodo cinquecentesco e adibite a parco urbano nell'Ottocento, racchiudono il centro storico e costituiscono il vero e proprio simbolo della città riconosciuto per la sua particolarità a livello mondiale. Conservate integre fino a oggi, le Mura di Lucca sono considerate una risorsa attiva per i cittadini che, lungo i 4 km, vivono il proprio tempo libero all'ombra degli alberi secolari. Visibili dalle Mura, spiccano sopra i tetti cittadini la Torre Guinigi, famosa torre alberata costruita intorno al 1390 dalla potente famiglia lucchese dei Guinigi, e la Torre delle Ore risalente al periodo medievale e volute la consiglio comunale della città. La città di Lucca è tradizionalmente soprannominata la città delle cento chiese per il grande numero di edifici di culto di varie epoche differenti presenti all'interno delle Mura. Questa nome non è un caso se si considera che, oltre al grande numero delle chiese chiese ufficiali, ogni palazzo signorile ha la sua cappella privata. Attualmente, molte chiese sono state sconsacrate, ma spiccano ancora alcuni edifici religiosi di grande interesse. Il Duomo di Lucca, la Cattedrale di San Martino, fondato da San Frediano nel XI sec. e successivamente rimaneggiato, oltre alla bellezza architettonica medioevale e rinascimentale, contiene capolavori di Nicola Pisano, Jacopo della Quercia e Tintoretto. Al suo interno sono inoltre conservati l'antico crocifisso del Volto Santo e il monumento funebre di Ilaria del Carretto. Celebre per la sua posizione centrale è la chiesa di San Michele in Foro, struttura marmorea costruita a partire dal 1070 rappresentante un esempio di architettura pisano-lucchese, si affaccia sull'omonima piazza nell'area dell'antico foro romano ed è tutt'oggi vista come punto di incontro della vita cittadina. Dalla chiesa di San Michele percorrendo la principale via della città, Via Fillungo, si arriva comodamente alla Basilica di San Frediano, uno degli edifici religiosi più antichi e fulcro dell'ancora attiva processione di Santa Croce del 13 settembre.
Continuando la visita della Città di Lucca è consigliata una passeggiata in Via Fillungo, corso principale che taglia il centro storico e sul quale fanno da cornice gli edifici medievali. Cuore dell'attività commerciale e artigianale lucchese, Via Fillungo unisce abilmente antico e moderno regalando ai visitatori un'interessante visita per uno sguardo sugli antichi mestieri, vista la conservazione di oreficerie e pelletterie di un tempo, e per fare semplice shopping. Tappa da non dimenticare è lo sbocco il Piazza dell'Anfiteatro , oggi denominata Piazza del Mercato, dove in passato sorgeva l'antico foro romano. L'accesso alla piazza è consentito dalle quattro porte dislocate in corrispondenza degli antichi ingressi. La Piazza dell'Anfiteatro è un gioiello per la città di Lucca con i suoi accoglienti ristorantini e le sue botteghe di pittori e artisti. La festa del 27 aprile per rendere omaggio alla patrona Santa Zita tinge la Piazza dell'Anfiteatro di colori con il tradizionale mercato dei fiori. Nella visita di Lucca si ricade facilmente in Piazza Napoleone, denominata dai cittadini lucchesi Piazza Grande, è da sempre uno spazio nato per essere il centro del potere politico con il Palazzo Ducale posto al suo fianco e oggi sede della Provincia. La sistemazione della piazza è molto diversa da quella originaria. I lavori promossi nell'ottocento da Elisa Bonaparte Baciocchi, per rendere omaggio al fratello Napoleone Bonaparte, hanno portato all'attuale strutturazione della piazza che ricorda infatti, per alcuni tratti, le grandi distese parigine. Oggi, Piazza Napoleone è vista per lo più come uno dei punti nevralgici della città di Lucca per la sua ambientazione spaziosa e elegante.
Cercando di sfruttare al meglio i propri edifici storici, la città di Lucca ha trasformato vari palazzi signorili in importanti musei e strutture pubbliche di grande rilievo. Tra questi si consiglia la visita a Palazzo Mansi, edificio seicentesco che ospita la collezione della Pinacoteca Nazionale composta da pregiate opere italiane e straniere realizzate tra il Rinascimento e il Settecento. 

Palazzo Pfanner

In un’atmosfera barocca, a pochi passi dalle Mura cinquecentesche e dagli austeri palazzi medievali di Lucca, si erge Palazzo Pfanner.La sua costruzione fu avviata nel 1660 dai Moriconi, famiglia di mercanti della seta e membri dell’antico patriziato lucchese. In seguito a un imprevisto rovescio finanziario, i Moriconi furono costretti a vendere l’immobile nel 1680.Ai Moriconi subentrarono i Controni, i quali, acquisito pochi anni prima il titolo nobiliare, vollero celebrare le proprie conquiste sociali provvedendo alla ristrutturazione e all’ampliamento del Palazzo.I Controni si affidarono con ogni probabilità all’architetto lucchese Domenico Martinelli (1650-1718) per la realizzazione del maestoso scalone monumentale (completato intorno al 1686) e all’architetto messinese Filippo Juvarra (1678-1736) per la riqualificazione del giardino.Lo scalone in pietra serena, sulle cui volte risplendono i dipinti primo-settecenteschi attribuiti a Bartolomeo De Santi (1687-1764) e Lorenzo Castellotti (fl. 1730-1750), introduce nell’ampio salone centrale del Palazzo.Sulle pareti del salone si possono ammirare i pregevoli affreschi eseguiti, verso il 1720, da Pietro Paolo Scorsini (1658-1731), elaborati secondo i dettami della corrente pittorica ‘quadraturista’. Il ‘quadraturismo’, in voga a Lucca a partire dall’ultimo decennio del Seicento, si distingueva per la sua volontà di proporre un’illusoria amplificazione degli spazi mediante l’utilizzo di elementi architettonici dipinti in prospettiva.Attigue al salone centrale si aprono un salottino da thè, una camera da letto, una sala da pranzo e una cucina storica, stanze arredate con mobili antichi, suppellettili d’epoca e oggetti sacri. È in queste stanze che ebbe luogo, nel 1692, la tormentata storia d’amore tra il Principe Federico di Danimarca, futuro Re Federico IV di Danimarca e Norvegia (1671-1730), e la nobildonna lucchese Maria Maddalena Trenta.Fino alla seconda metà dell’Ottocento il Palazzo rimase di proprietà della famiglia Controni, la quale, per sopperire alle proprie difficoltà economiche, decise da ultimo di affittarne parte delle sale alle Scuole di Mutuo Insegnamento e alla Corte d’Assise.La vicenda della famiglia Pfanner s’intreccia con la secolare storia del Palazzo verso la metà dell’Ottocento. È nel 1846 che Felix Pfanner (1818-1892) produttore di birra nativo di Hörbranz sul Lago di Costanza (Austria), ma di famiglia bavarese, entrò in contatto con la famiglia Controni. Giunto a Lucca in seguito a un decreto del 1845 con cui il Duca di Lucca, Carlo Lodovico di Borbone, aveva fatto richiesta per sé e per la città di «un abile fabbricatore tedesco di birra», Felix decise di prendere in affitto dai Controni il giardino e le cantine del Palazzo per collocarvi i macchinari e l’attrezzatura necessari a produrre la bevanda. Con il passare del tempo, grazie ai proventi ricavati dal suo birrificio, Felix fu in grado di acquistare l’intero Palazzo, il quale prese il suo nome e divenne sede ufficiale della birreria Pfanner. Prima fabbrica di birra del Ducato di Lucca e una tra le prime in Italia, la birreria Pfanner diventò un importante punto d’incontro per tutti i lucchesi e i forestieri. Dopo decenni di attività, la birreria chiuse nel 1929.Il Palazzo è tuttora di proprietà della famiglia Pfanner che qui vi abita e che nel corso degli anni ha provveduto alla sua valorizzazione attraverso l’apertura al pubblico e l’organizzazione di eventi.Nel salone centrale del Palazzo è presente un’esposizione permanente di strumenti medico-chirurgici e antichi testi di medicina appartenuti a Pietro Pfanner (1864-1935), chirurgo, filantropo e sindaco di Lucca dal 1920 al 1922.
 

La Certosa di Calci 

 
La Certosa di Pisa a Calci è un vasto complesso monumentale che sorge alle pendici del Monte Pisano, a pochi chilometri dalla città di Pisa. Fondato nel 1366 da una famiglia di certosini, il complesso è stato ampliato tra il XVII e il XVIII secolo e si presenta oggi come uno splendido monumento barocco inserito in un contesto paesaggistico fortemente suggestivo. Originariamente detta “buia”, la valle di Calci fu rinominata Val Graziosa (piena di grazia) proprio in seguito alla fondazione del complesso monastico. Nel 1972 la Certosa, abbandonata dai pochi monaci rimasti, divenne Museo Nazionale, mentre nel 1979 la parte occidentale del complesso fu concessa in uso perpetuo e gratuito all’Università di Pisa, che vi fondò il Museo di Storia Naturale, da allora ampliato, arricchito e rinnovato.Oggi la Certosa ospita quindi due distinti musei: il Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci e il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa. Le due istituzioni museali sono nate in tempi diversi, appartengono a enti pubblici distinti, sono collocate in parti differenti del complesso e hanno due diversi profili tematici e didattici. Tuttavia le loro vicende e collezioni, apparentemente così diverse, si intrecciano indissolubilmente all’affascinante storia del grande edificio che le custodisce.La visita del Museo Nazionale è un suggestivo viaggio nel mondo dei certosini, alla scoperta della vita solitaria che vi conducevano, fatta di rigore, meditazione e contemplazione, in ambienti che ancora oggi stupiscono per sfarzo, magnificenza e splendore dei decori. A cominciare dalla verde corte d’onore, proseguendo con la chiesa rivestita di appariscenti affreschi, le numerose cappelle per la celebrazione della messa individuale da parte dei padri, il monumentale chiostro grande, l’austera cella, il chiostro e la cappella del capitolo per le riunioni dei padri, il grande refettorio per i pranzi domenicali, la ricca foresteria per le visite del granduca e l’annesso chiostro su due livelli; infine, nel corpo di fabbrica staccato, l’antica spezieria per la produzione e vendita di medicinali.Il percorso di visita del Museo di Storia Naturale si snoda all’interno della Certosa nei locali più “umili”, quelli utilizzati dai monaci conversi nei lavori quotidiani: cantine, magazzini, frantoio, falegnameria, fienile e così via. Questi locali riprendono oggi nuova vita ospitando le prestigiose collezioni del Museo, frutto di oltre 500 anni di storia. Si tratta di collezioni uniche per importanza storica e scientifica, che comprendono reperti di zoologia, paleontologia e mineralogia, oltre agli animali vivi ospitati nel più grande Acquario d’acqua dolce d’Italia. La presenza dei due Musei all’interno del complesso della Certosa ne fanno certamente una realtà unica nel panorama nazionale, un luogo d’eccezione dove stupore e incanto si mescolano a scienza, storia, arte e natura.
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