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TOUR DELLA GIORDANIA CLASSICA

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Giordania - Petra

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Strutture nelle vicinanze

Amman

Amman, capitale della Giordania, è una città affascinante e ricca di contrasti che mescola in modo unico antico e moderno, situata su una zona collinare ideale tra il deserto e la fertile Valle del Giordano. Nel cuore commerciale della città, edifici ultramoderni, hotel, eleganti ristoranti, gallerie d'arte e boutique si susseguono accanto ai tradizionali caffè e alle piccole botteghe degli artigiani. Ovunque è possibile rinvenire tracce del passato storicodella città.
Data la sua odierna prosperità e grazie al clima temperato, quasi la metà della popolazione della Giordania è concentrata nell'area di Amman. I sobborghi residenziali consistono principalmente di strade e viali alberati fiancheggiati da eleganti case quasi esclusivamente bianche, per via di una legge locale che stabilisce che tutti gli edifici devono essere rivestiti con la pietra tipica del luogo.Il centro cittadino è più antico e dall'aspetto più tradizionale, con piccoli negozi che producono e vendono oggetti di ogni tipo, dai meravigliosi gioielli alle suppellettili più comuni.
La gente di Amman è cosmopolita, aperta a nuove culture, istruita ed estremamente ospitale. Accoglie i visitatori ed è orgogliosa di poter mostrare loro le meraviglie di questa città affascinante e dinamica.
 

I castelli del deserto 

I castelli del deserto sono una tappa obbligata di ogni viaggio in Giordania, un salto indietro nel passato più affascinante del Medio Oriente. Con il termine castelli del deserto si indicano una serie di complessi architettonici situati nel deserto della Giordania, raggruppati a est e a sud della capitale Amman. Diverse strutture simili sono inoltre presenti in Siria, Israele e Palestina. Questi edifici vennero costruiti in piena epoca umayyade, tra il 660 e il 750, sulla base di un unico modello di derivazione romana.
I castelli del deserto sono un autentico capolavoro di architettura e arte islamica. Si trovano lungo antiche direttrici commerciali e fungevano da stazione e punto di ristoro per le carovane, avamposti commerciali e agricoli. Complessivamente sono dodici i castelli presenti in Giordania, i principali dei quali sono i castelli di Qusayr Amra, Qasr Mushatta, Qasr al-Kharrana, Qasr at-Tuba, Qasr al-Hallabat e il forte di Azraq. Il più importante in assoluto è il castello di Qusayr Amra, Patrimonio dell’Umanità Unesco. È una delle strutture meglio conservate e al suo interno si possono ammirare bellissimi affreschi e mosaici a pavimento. Diversi altri castelli sono stati oggetto di interventi di ristrutturazione nel corso degli ultimi anni e offrono ai visitatori una finestra sul glorioso passato della regione.Per gli amanti della storia, inoltre, il forte di Azraq è un’autentica chicca: fu qui infatti che il leggendario T. E. Lawrence stabilì il suo quartier generale durante la rivolta araba contro l’impero ottomano. I castelli del deserto si possono visitare comodamene in giornata dalla capitale Amman con numerosi collegamenti.
 

Ajlun

Le meraviglie della natura e il genio militare architettonico arabo hanno regalato alla Giordania settentrionale due delle più importanti attrazioni ecologiche e storiche del Medio Oriente: la vasta foresta di pini dell'area di Ajlun-Dibeen e il maestoso castello degli Ayyubidi ad Ajlun, grazie a cui è stato possibile sconfiggere i Crociati otto secoli fa. Il Castello di Ajlun (Qal'at Ar-Rabad) fu fatto costruire da uno dei generali di Saladino nel 1184 d.C. per controllare le locali miniere di ferro e scongiurare le invasioni dei Franchi. Il Castello di Ajlun dominava le tre principali vie di accesso alla Valle del Giordano proteggendo le rotte commerciali tra Giordania e Siria. Divenne un importante raccordo nella catena di difesa contro i Crociati, che tentarono invano per decenni di espugnare il castello e il villaggio circostante.
Il castello originale era dotato di quattro torri; le spesse mura presentavano feritoie per le frecce e un fossato largo 16 metri e profondo 15 che circondava l'edificio. Nel 1215 d.C., l'ufficiale mamelucco Izz Ed-Din Aybak ampliò il castello aggiungendo una nuova torre nell'angolo sud-orientale e un ponte che presenta ancora decorazioni in rilievo raffiguranti dei piccioni. Nell’ XIII secolo, il castello fu concesso a Salah al-Din Yousef Ibn Ayoub, governatore di Aleppo e Damasco, che restaurò la torre nord-orientale. I tentativi espansionistici furono interrotti nel 1260 d.C., quando invasori mongoli distrussero il castello, ma quasi immediatamente il Sultano mamelucco Baybars riconquistò e ricostruì la fortezza. Ajlun si trova a breve distanza da Jerash oltre boschi di pini e oliveti, e racchiude numerosi siti storici, tra cui spiccano mulini a vento, forti e villaggi, sulle splendide colline e vallate della Giordania settentrionale. Nelle vicinanze, potrete visitare la Riserva di Ajlun, un'area protetta che si estende per 13 chilometri quadrati e custodisce meraviglie naturali e splendide specie animali. All'interno della riserva vi sono due percorsi naturali, e la sistemazione è prevista in abitazioni stile chalet. La riserva è gestita dalla Royal Society for the Conservation of Nature (RSCN).
 

Madaba

Ad appena 30 chilometri da Amman, lungo una strada antica di ben 5.000 anni, l'Autostrada dei Re, Madaba è uno dei luoghi più memorabili della Terra Santa. Dopo aver attraversato una serie di siti antichi, la prima città che si incontra è Madaba, nota come la “Città dei Mosaici".
A Madaba, che deve la sua fama a una serie di straordinari mosaici bizantini e umayyadi, si trova fra l'altro la nota mappa-mosaico di Gerusalemme e della Terra Santa, risalente al VI Secolo: con i suoi due milioni di tessere di pietra vividamente colorata, raffigura colline, valli, villaggi e città fino al delta del Nilo. La Mappa-mosaico ricopre il pavimento della chiesa greco-ortodossa di San Giorgio, situata a nord-ovest del centro cittadino. La chiesa è stata edificata nel 1896 d.C., sulle rovine di un precedente santuario bizantino, risalente al sesto secolo. Il pannello a mosaico che incornicia la Mappa misurava originariamente circa 15,6 x 6 m, pari a 94 metri quadrati: solamente un quarto della superficie iniziale si è conservato. Altri straordinari mosaici, conservati nella chiesa della Vergine e degli Apostoli e nel Museo Archeologico, raffigurano una lussureggiante profusione di fiori e piante, uccelli e pesci, animali e bestie esotiche, nonché scene a carattere mitologico e ispirate ad attività quotidiane come caccia, pesca e agricoltura. Le chiese e le case di Madaba ospitano del resto centinaia di altri mosaici, risalenti al periodo compreso tra il V e il VII secolo. In linea con l'impegno giordano per il restauro e la conservazione dei mosaici, il vasto parco archeologico e il complesso museale di Madaba includono i resti di numerose chiese bizantine e i loro splendidi capolavori, tra cui la Chiesa della Vergine e la Sala di Ippolito, quest'ultima facente parte di una casa del VI Secolo. Nei pressi della Chiesa della Vergine sorge la Scuola musiva di Madaba, che opera sotto il patrocinio del Ministero del Turismo e delle Antichità. Progetto unico nel suo genere in tutto il Medio Oriente, la scuola istruisce artigiani nell'arte di realizzare, riparare e restaurare mosaici.
 

Kerak

Che decidiate di arrivare a Karak dall'antica Autostrada dei Re a est o dal Mar Morto a ovest, osservando lo straordinario profilo di questa roccaforte e del castello, comprenderete immediatamente perché le sorti dei re e delle nazioni furono decise in questo luogo.
Antica roccaforte dei Crociati, Karak si trova a 900 metri sopra il livello del mare, all'interno delle mura della vecchia città. La città ospita oggi circa 170.000 abitanti, edifici ottomani del XIX Secolo restaurati, ristoranti, luoghi di intrattenimento e altro ancora. Ma è senz'altro il Castello di Karak a dominare lo scenario. La città sorge su un altopiano triangolare e il castello è situato all'estremità meridionale. Il castello è lungo 220 metri, largo 125 metri a nord e 40 a sud dove una stretta valle, resa ancora più profonda da un fossato, lo separa dall'alta collina adiacente, un tempo postazione ideale per l'artiglieria di Saladino. In tutto il castello, le scure e rozze opere murarie dei Crociati contrastano con quelle più chiare e finemente lavorate dagli arabi nelle epoche successive. Secoli fa, i Crociati impiegarono circa vent'anni per erigere l'imponente castello. Una volta terminato, nel 1161, è diventato la residenza dei sovrani della Transgiordania, considerato allora il più importante feudo del regno dei Crociati, grazie ai proventi delle tasse. Dopo aver resistito a numerosi assedi all'inizio del 1170, Karak cadde sotto il dominio di Rinaldo di Chatillon, un dominatore noto per la sua sconsideratezza e la barbarie. Rompendo tutti i trattati, cominciò a saccheggiare le carovane dei mercanti e i pellegrini che si recavano alla Mecca, attaccò il cuore dell'Islam, Hijaz, e fece incursioni nei porti arabi sul Mar Rosso, minacciando persino la Mecca. Saladino, il governatore della Siria e dell'Egitto, reagì immediatamente. Assediò la città di Karak con la forza, la bruciò e prese d'assalto il castello. In tempo di pace, Rinaldo depredò una grande carovana nel 1177. La risposta di Saladino fu immediata: attaccò il regno dei Crociati, infliggendo loro una pesante sconfitta nella battaglia di Hattin. Saladino risparmiò la maggior parte dei prigionieri, tranne Rinaldo, che uccise con le sue stesse mani. I difensori di Karak resistettero per otto mesi a un prolungato assedio prima di arrendersi ai musulmani che, misericordiosamente, concedettero loro la libertà. Tornata sotto il controllo dei musulmani, Karak divenne la capitale di un'area che comprendeva la maggior parte della Giordania, giocando un ruolo centrale nelle politiche del Medio Oriente per i due secoli successivi. Per un certo periodo, fu persino la capitale dell'intero regno mamelucco, quando il sultano Al-Nasir Ahmad si stancò delle continue lotte di potere al Cairo. Ci vollero otto assedi consecutivi prima che suo fratello e successore as-Salih Ismail prendesse possesso della fortezza sotto l'egida delle insegne reali. Durante gli assedi, Karak ebbe il discutibile onore di essere il primo obiettivo della moderna artiglieria in Medio Oriente, in quanto as-Salih Ismail fece uso di cannoni e polvere nera. Sotto gli Ayyubidi e i primi sultani mamelucchi, il castello fu sostanzialmente rinnovato e le fortificazioni della città furono consolidate con imponenti torri apparentemente senza entrate; l'accesso alla città era possibile attraverso passaggi sotterranei con ingressi tutt'oggi visibili.
Successivamente, la città divenne sempre più un luogo di rifugio per i ribelli, mentre il castello fu usato come luogo di riunione dei consigli tribali. Dopo il 1894 si impose la solida amministrazione turca e il palazzo mamelucco all'interno del castello fu convertito in una prigione. La Grande Rivolta Araba diede il colpo di grazia al governo turco, che finì nel 1918... Un ottimo modo per visitare il Castello di Kerak è attraverso le proiezioni audiovideo. Il Castello e le sue torri sono illuminati da 50 fari e la storia di Kerak e di questa area è illustrata da un documentario che ne ripercorre gli eventi principali dall'800 a.C. Il documentario narra dell'invasione di Kerak da parte di greci, bizantini, nabatei, crociati e infine del dominio Ottomani nel 19° sec, dell'attuale sviluppo della città e di come Kerak sia un grande esempio di coesistenza fra musulmani e cristiani. 
 

Petra

Le gigantesche montagne rosse e i grandi mausolei di una vita passata non hanno nulla in comune con la moderna civiltà, e non chiedono altro che di essere ammirate per il loro vero valore come una delle meraviglie più stupefacenti che la natura e l'uomo abbiano mai creato.
Sebbene fiumi di parole siano stati scritti su Petra, nulla è più sensazionale della vista di questo incredibile luogo. Bisogna vederlo per crederci.  Spesso descritta come una delle otto meraviglie del mondo antico, Petra è senza ombra di dubbio il tesoro più prezioso della Giordania e la sua maggiore attrattiva turistica. È una vasta città dalle caratteristiche uniche: i Nabatei, industriosa popolazione araba insediatasi in questa zona oltre 2000 anni fa, la crearono dalla nuda roccia e la trasformarono in uno snodo cruciale per le rotte commerciali della seta e delle spezie, grazie alle quali Cina, India e Arabia del Sud poterono entrare in contatto con Egitto, Siria, Grecia e Roma. Alla città si accede attraverso il Siq, una stretta gola, lunga più di 1 chilometro, fiancheggiata da ripide pareti rocciose alte 80 metri. Attraversare il Siq è un'esperienza unica: i colori e le formazioni rocciose lasciano il visitatore a bocca aperta. Una volta raggiunta la fine del Siq, scorgerete finalmente il Khazneh (il Tesoro). È un'esperienza straordinaria. Un'imponente facciata, larga 30 metri e alta 43, creata dalla nuda roccia, color rosa pallido fa sembrare insignificante quello che c'è intorno. È stata scavata all'inizio del I secolo per essere la tomba di un importante re nabateo e testimonia il genio architettonico di questo antico popolo. Assicuratevi di indossare delle scarpe comode e un cappello per proteggervi dal sole e portate con voi una scorta di acqua. Il Tesoro è solo la prima delle molte meraviglie che Petra saprà offrirvi: un soggiorno di almeno quattro o cinque giorni è necessario per riuscire a vedere tutto. Non appena si entra nella valle di Petra si viene sopraffatti dalla bellezza naturale di questo luogo e dalle sue meraviglie architettoniche. Sono centinaia le tombe scavate nella roccia con intricate incisioni: a differenza delle case, per la maggior parte andate distrutte dai terremoti, le tombe sono state scavate per durare in eterno e 500 di esse sono sopravvissute, vuote ma affascinanti dal momento in cui si varca la soglia e ci si addentra nella loro oscurità. Qui si trova anche un'imponente costruzione nabatea. Un teatro in stile romano, in grado di ospitare 3000 spettatori. Sono visibili obelischi, templi, altari sacrificali e strade colonnate, mentre dall'alto domina la vallata l'imponente Monastero di Ad-Deir: per visitarlo bisogna salire una scalinata di 800 gradini scavati nella roccia. All'interno del sito vi sono altri due eccellenti musei: il Museo archeologico di Petra e il Museo nabateo di Petra. Entrambi ospitano i reperti degli scavi effettuati nella regione di Petra e ne raccontano il passato suggestivo. Santuario del XIII Secolo, eretto per commemorare la morte di Aronne, fratello di Mosè, l'edificio fu voluto dal sultano mamelucco Al-Nasir Muhammed, in cima al Monte Aronne (Jabal Haroun) nella catena della Sharah. All'interno del sito, numerosi artigiani della città di Wadi Musa e di un vicino insediamento beduino hanno allestito delle bancarelle per la vendita di prodotti artigianali locali, come vasellame e gioielli beduini e bottiglie di sabbia variopinta della zona.
L'ingresso al sito è vietato ai veicoli a motore. Ma se non volete camminare, potete affittare un cavallo o una carrozza a un chilometro da Siq. Il Centro visitatori, nei pressi dell'ingresso al Siq, rilascerà ad anziani e portatori di handicap un permesso  speciale affinché possano entrare in carrozzina all'interno di Petra per visitarne le principali attrazioni. Una volta dentro il sito, potete affittare un mulo o, per i più avventurosi, un cammello, entrambi condotti dagli ammaestratori con un percorso già prestabilito all'interno del sito. Il momento migliore per visitare Petra, soprattutto se desiderate fotografarla, è al mattino presto o nel tardo pomeriggio, quando la luce del sole raggiunge l'angolazione che mette in risalto gli straordinari colori naturali delle rocce. I primi insediamenti di Petra risalgono al VI secolo a.C., ad opera degli arabi nabatei, una tribù nomade che si stabilì nella regione dando vita alle prime attività commerciali di un impero che si sarebbe esteso alla Siria. Malgrado i ripetuti tentativi da parte del re seleuco Antioco, dell'imperatore romano Pompeo e di Erode il Grande di assoggettare Petra ai loro rispettivi imperi, Petra è rimasta nelle mani dei Nabatei fino al 100 d.C. circa, quando i Romani riuscirono a conquistarla. Era ancora abitata durante il periodo bizantino quando l'impero romano volse la propria attenzione a est di Costantinopoli, ma la sua importanza diminuì presto. I Crociati costruirono qui un forte nel XII secolo, ma si ritirarono presto lasciando Petra alle popolazioni del luogo fino all'inizio del XIX Secolo, quando fu riscoperta dall'esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt nel 1812
Il Parco Archeologico di Petra (PAP) che copre un 'area di 264 dunum (264.000 metri quadrati) all'interno Wadi Musa, è considerato sito turistico e archeologico e dal 1985 è Patrimonio Mondiale dell'UNESCO. L'area è caratterizzata da panorami mozzafiato e da montagne rocciose di color rosa, al centro delle quali è stata scavata l'incredibile antica città nabatea di Petra, più di 2000 anni fa.
 

Wadi Rum

Un posto stupefacente, con i suoi paesaggi favolosi, incontaminati e senza tempo. Questo luogo, in cui il tempo e il vento hanno scavato imponenti e maestosi grattacieli, fu elegantemente descritto da T.E. Lawrence come "immenso, echeggiante e divino".
monolitiche si innalza in un territorio desertico fino ad altezze di 1750 metri, creando una sfida naturale anche per gli scalatori più esperti. Coloro che amano camminare potranno godersi la tranquillità degli spazi sconfinati, esplorare canyon e pozzi d'acqua, scoprire disegni sulla roccia di 4000 anni fa e tanti altri spettacolari tesori di questo vasto territorio. Noto anche come "Valle della luna", in questo luogo il Principe Faisal Bin Hussein e T. E. Lawrence insediarono il loro quartier generale durante la Rivolta Araba contro gli Ottomani durante la Prima guerra mondiale, e le loro imprese si intrecciano con la storia di questa straordinaria regione. Si possono scegliere tra diverse soluzioni per esplorare il Wadi Rum. Tra i servizi a disposizione dei turisti, presso il Centro visitatori potete noleggiare veicoli 4x4, completi di autista/guida, e guidare per due o tre ore alla scoperta dei siti più noti. In alternativa, potete affittare un cammello e una guida e accordarvi sulla durata dell'escursione al Centro visitatori, e pernottare sotto le stelle in una tenda di beduini dove gustare una tradizionale cena attorno a un falò al suono della musica araba. È consigliabile vestirsi in maniera sobria quando si visita un'area abitata dai beduini. La loro cultura è molto diversa da quella occidentale e i pantaloncini e le magliette corte sono considerati sconvenienti..Definito il mezzo di trasporto, non vi resta che scegliere la destinazione della vostra escursione: se, ad esempio, volete raggiungere il Ponte di pietra di Burdah, il più alto del Wadi Rum, passando per i Sette Pilastri della Saggezza e altri interessanti siti, vi occorrerà un'intera giornata se vi spostate in auto e anche la notte se avete optato per il cammello. Gli itinerari disponibili sono numerosi e per ulteriori informazioni potete rivolgervi al vostro tour operator o al Centro visitatori una volta giunti sul posto. I beduini che abitano il Wadi Rum conducono ancora uno stile di vita seminomade. Sono molto ospitali e accolgono i turisti in maniera amichevole, spesso invitandoli a sedersi e a bere insieme un caffè o condividere un pasto. 
 

Mar morto

Senza dubbio uno dei luoghi più straordinari al mondo, la Rift Valley giordana offre un paesaggio splendido, che,nei pressi del Mar Morto, raggiunge i 400 metri sotto il livello del mare. È la depressione più bassa del pianeta, un vasto specchio d'acqua che accoglie un gran numero di affluenti, tra i quali spicca il Fiume Giordano, le cui acque, una volta raggiunto il Mar Morto, non hanno ulteriore sbocco e devono forzatamente evaporare depositando un cocktail denso e ricco di sali e minerali che fornisce prodotti di ottima qualità a industria, agricoltura e medicina.Il Mar Morto è cinto da catene montuose a est e dalle dolci colline di Gerusalemme a ovest, in uno scenario di rara suggestività. Anche se oggi la zona è scarsamente popolata e molto tranquilla, in passato ha visto nascere diverse città bibliche: Sodoma, Gomorra, Adman, Zebouin e Zoar. Se durante la vostra permanenza in Giordania desiderate abbinare una visita sul Mar Morto a una gita con immersioni ad Aqaba, scegliete come prima meta il Mar Morto. Altrimenti, le piccole escoriazioni che spesso ci si procura durante le immersioni alla barriera corallina potrebbero risultare molto dolorose a causa dell'elevato grado di salinità del Mar Morto. Paesaggio naturale e spirituale tra i più spettacolari del mondo, la costa orientale del Mar Morto si è trasformata nel cuore pulsante del turismo religioso e dedicato alla salute e al benessere dell'intera regione. Grazie a ottime vie di comunicazione, alberghi eccellenti con centri termali e strutture per il fitness, siti archeologici e spirituali, questa regione attira oggi visitatori da tutto il mondo proprio come nell'antichità era frequentata da re, imperatori, mercanti, profeti e pellegrini. La principale attrazione del Mar Morto è rappresentata dalle sue acque calde, rilassanti e dieci volte più salate della normale acqua marina: è ricca di sali di cloruro di magnesio, sodio, potassio, bromo e molti altri minerali. Queste acque incredibilmente calde e leggere, ricchissime di minerali, hanno attirato visitatori fin dai tempi antichi come, ad esempio, Erode il Grande e la bellissima regina egizia Cleopatra. Tutti si sono lasciati conquistare dai fanghi neri, densi e stimolanti del Mar Morto, dai salutari minerali dell'acqua e dai delicati raggi del sole di Giordania.
 

Betania

La Bibbia riporta che Giovanni Battista predicò e battezzò in un luogo chiamato Betania oltre il Giordano, che i testi bizantini e medievali, oltre alla moderna archeologia, identificano con il sito chiamato Tell a-Kharrar e Colle d'Elia.  Le stupefacenti scoperte archeologiche registrate a partire dal 1996 hanno portato alla luce vasellame, monete e resti architettonici di un monastero bizantino del V secolo.  Hanno inoltre rivelato un edificio dell'inizio del III Secolo con bellissimi mosaici e quella che oggi è nota come "la stanza della preghiera" cristiana. Se tale interpretazione fosse corretta, questo potrebbe essere stato uno dei primissimi edifici al mondo adibiti alla preghiera dei cristiani. Mount Nebo. È stata inoltre identificata, secondo numerosi testi dei pellegrini bizantini, la grotta in cui visse e operò Giovanni Battista. La chiesa è stata costruita intorno alla grotta in cui è ancora possibile visitare la fonte utilizzata da Giovanni per i battesimi.
 
Voto medio:

da Paola F. - 07/10/2023, alle 23:51
Bellissimo viaggio. Guida molto accorta e competente. Unica cosa non abbiamo avuto accompagnatore durante il nostro viaggio.


da gina f. - 06/10/2023, alle 19:36
Per il viaggio abbastanza soddisfatta , l assistente in aereo porto ad Amman al ritorno è stato poco professionale. La guida si è prestata per tutto anche perché non avevamo l accompagnatore , complessivamente la valutazione è positiva.







da Diana M. - 06/10/2023, alle 07:31
Tour molto bello e organizzato molto bene . Peccato non ci fosse l'accompagnatore come da programma. Il resto top.


da IDA A. - 01/07/2022, alle 13:27
Tour ben organizzato tutto compreso pasti e acqua che non è mai mancata. Autista e guida locale ottimi!! Accompagnatore Marco super! Se devo dire una pecca l’hotel di Petra un po’ datato specialmente il bagno. Avrei voluto girare un po’ di più Amman mercati, vita locale per poter meglio capire la cultura locale. Per il resto tutto bene.


da Fulvia D. - 01/07/2022, alle 12:25
Super


da Emilia Ivanova D. - 01/07/2022, alle 12:20
Tutto straordinario!

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