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TRENINO ROSSO DEL BERNINA E LAGO DI COMO

DLT Club

Lombardia - Tirano, Passo Bernina, St. Moritz, Livigno, Lago di Como, Bellagio (SO)

Trenino Rosso Del  Bernina

 Il trenino rosso del Bernina parte da Tirano a 429 metri sul livello del mare e con un percorso di circa 60 km attraversa tutte le fasce vegetazionali delle Alpi. Arriva ai 2253 metri del passo del Bernina (fermata Ospizio Bernina) per scendere in modo più graduale e dolce ai circa 1800 metri di St. Moritz. E' l'unico treno d'Europa che scala la montagna a ruota libera senza cremagliera, a scartamento ridotto. E' entrato a far parte del patrimonio mondiale dell'Unesco nel 2008.Il percorso è vario, le soste, le visite e le passeggiate che si possono fare sono molteplici e variano a seconda della stagione, dell'innevamento, delle condizioni fisiche di ciascuno di noi e del tempo a disposizione. Decidere "a tavolino" non è semplice. Forse la cosa migliore è venire con noi in andata da Tirano a St Moritz. Ti indicheremo le soste, ti daremo i tempi di percorrenza e le indicazioni. Di seguito le tappe principali:Lasciata la stazione di Tirano e dopo essere passato a fianco dell'elegante santuario della Madonna di Tirano, il trenino rosso si addentra nella Valle di Poschiavo in territorio svizzero. E' questo il tratto più ripido che permette al trenino di superare il dislivello di oltre 1800 metri per arrivare al passo del Bernina.Dopo pochi km dalla partenza, in territorio svizzero, il trenino supera il famoso viadotto di Brusio, simbolo della tratta ferroviaria. Il viadotto elicoidale, un vero gioiello architettonico e ingegneristico, è stato realizzato per permettere al treno di superare il dislivello, allungandone il percorso, unica alternativa possibile alla cremagliera. Il trenino rosso del Bernina riesce infatti a scalare la montagna senza alcun utilizzo di cremagliera (ruota dentata) e raggiunge la pendenza del 7% (ogni 100 metri riesce a superare un dislivello di 7 metri in altitudine).Superato il primo tratto della valle si incontra il lago di Poschiavo a quasi 1000 metri sul livello del mare. La valle si allarga e in lontananza, a destra dei contrafforti del gruppo del Bernina, si vede il passo omonimo, punto sommitale del percorso. (La fermata di Miralago o quella successiva di Le Prese permettono una bella passeggiata attorno al lago)Superato il lago il trenino attraversa una vasta prateria prima di arrivare a Poschiavo, bel borgo da cui il nome della vallata, a circa 1000 metri sul livello del Da Poschiavo il trenino si inerpica sulla pendice della montagna seguendo un percorso diverso da quello della strada e permettendo una vista sulla Valposchiavo e giù, fino alla Valtellina, davvero mozzafiato. Il trenino per guadagnare quota entra in vari tornanti permettendo di apprezzare il panorama sia da destra che da sinistra. Passa attraverso i maggenghi ben curati della valle e nei boschi a prevalenza di abete rosso.Raggiunta quota di circa 1700 metri sul livello del mare il trenino arriva a Cavaglia, un'amena conca per passeggiate e per la visita al parco delle marmitte dei Giganti. Link La tappa successiva, dopo che il bosco di abete rosso ha lasciato il posto al bosco di larici, è Alp Grum a 2091 metri. La vista sul ghiacciaio del Palù, della valle di Poschiavo fino alle cime valtellinesi, la possibilità di fare passeggiate per raggiungere alcuni rifugi non lontani o per sostare nel ristoro della stazione, fa di questa tappa una tra le più significative dell'intero percorso.Lasciata Alp Grum il trenino supera il limite del bosco e tra i pascoli di alta montagna arriva al passo del Bernina, e costeggia un lago artificiale detto lago Bianco. Il colore lattigginoso dell'acqua è dovuta alla "farina glaciale" del ghiacchiaio del Cambrena appena sopra. Prima di iniziare la discesa un cartello indica il punto di spartiacque tre il mare Mediterraneo e il mar Nero.Dopo lo sbarramento del lago Bianco la discesa diventa dolce tra i pascoli di montagna. Il lago Nero e il lago Piccolo che subito si incontrano sono due laghetti naturali alpini alimentati da ruscelli e non da acqua di ghiacciaio come avviene per il lago Bianco. Da qui il differente colore e la differente trasparenza dell'acqua.Dopo aver lasciato la partenza delle due funivie Lagalb e Diavolezza il trenino rosso abbassandosi di quota e con un ampio tornante arriva in prossimità del maestoso gruppo del Bernina, la cui cima principale, il pizzo Bernina raggiunge i 4049 metri sul livello del mare. I ghiacchiai che rivestono il gruppo montuoso terminano con la lingua glaciale di Morteratsch il cui impressionante ritiro nell'ultimo secolo è ben visibile dalla morena glaciale sulla pendice della montagna.La fermata di Morteratsch è consigliata a chi vuole fare una semplice passeggiata di circa un'ora fino alla base del ghiacciaio, nel cuore del gruppo del Bernina. Interessanti i pannelli indicatori del ritiro del ghiacchiaio.Il trenino attraversa bei boschi a prevalenza di pino cembro per arrivare a Pontresina, allo sbocco della val Roseg, ideale per passeggiate (anche servizio di carrozze con cavalli. Link). Pontresina con St. Moritz è stata luogo di villeggiatura per la ricca clientela del tempo: gli imponenti e raffinati alberghi ne sono testimonianza.Dopo una sosta un po' più lunga del solito (a Pontresina c'è la coincidenza per i treni che vanno verso la Bassa Engadina o Coira e ritorno a Tirano) il trenino rosso è ormai arrivato a destinazione. A breve si incontra l'Engadina e dopo aver girato verso ovest, lasciata la caratteristica chiesetta di San Gian dai due campanili (di cui quello più grande senza tetto) il trenino arriva in stazione a St. Moritz a 1775 metri sul livello del mare. 

I Giardini di Villa Melzi

Villa Melzi d’Eril  fu pensata e realizzata a Bellagio da Francesco Melzi d’Eril, duca di Lodi e vicepresidente della Prima Repubblica Italiana al tempo di Napoleone. Il progetto fu affidato all’architetto Giocondo Albertolli e i lavori furono eseguiti dal 1808 al 1810.Eretta in forme neoclassiche, esternamente la villa è quasi priva di elementi architettonici decorativi; sono solo le finestre che, con regolare successione, creano semplici motivi decorativi.Il parco di Villa Melzi fu affidato all’architetto  Luigi Canonica e al botanico  Luigi Villoresi, che già si erano occupati della sistemazione del  Parco di Monza. Il terreno fu sapientemente adattato con terrazzamenti e piccoli dossi. Gli alberi, apparentemente spontanei, sono frutto di sapienti scelte; alle essenze tradizionali si aggiungono quelle esotiche, tipiche del gusto dell’epoca; l’ornamento è completato da una serie di sculture distribuite in tutto il parco, come la statua egizia in basalto di Sekhnetz, dea della guerra e un gruppo scultoreo che raffigura l’incontro tra Dante e Beatrice.Di particolare fascino è il laghetto giapponese con piante acquatiche tra cui ninfee e tutt’intorno, aceri e cedri giapponesi. Ricche fioriture di azalee e rododendri, nei mesi di aprile e maggio, danno vita a variopinti prati e pendii che circondano la villa. Molto pittoresca è la piccola cappella sul bordo del lago.Attuale proprietario è il Conte Gallarati Scotti.La visita comprende la cappella, il piccolo museo ed il parco dove stupendi gruppi di azalee e rododendri si alternano con magnifiche statue.

Parco Naturalistico Sigurtà

Il parco giardino Sigurtà è un parco naturalistico di 60 ettari situato a Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, a 8 km da Peschiera del Garda. Vincitore del secondo premio di Parco Più Bello d'Europa 2015 e di Parco Più Bello d'Italia 2013.Il parco giardino Sigurtà ospita innumerevoli attrazioni naturalistiche e storiche: nei mesi di marzo ed aprile si possono ammirare un milione di Tulipani, che rappresentano la fioritura più importante in Italia e la più ricca del Sud Europa; il viale delle rose, che da maggio a settembre accoglie 30.000 rose rifiorenti; uno straordinario labirinto, 18 specchi d'acqua, dove tra giugno e luglio fioriscono le piante acquatiche, e immensi prati verdi.Senza dimenticare il Castelletto, commissionato dal marchese Antonio Maffei, e in passato antica sala d'armi, oggi invece luogo dove sono conservate le memorie storiche, letterarie e scientifiche della famiglia Sigurtà: qui infatti sono ricordati gli scienziati e i premi Nobel, ospiti in passato del parco: Selman A. Waksman (Premio Nobel nel 1952 e scopritore della Streptomicina), Alexander Fleming (Premio Nobel nel 1945 e scopritore della penicillina), Gerhard Domagk (premio Nobel nel 1939 e scopritore dei sulfamidici), Konrad Lorenz (premio Nobel nel 1973 e fondatore dell'etologia) e Albert B. Sabin (scopritore del vaccino orale contro la poliomielite).Altri incanti ricchi di storia e fascino sono l'eremo, un tempietto in stile neogotico, la Meridiana Orizzontale che sorge sul belvedere di Giulietta e Romeo, la Grande Quercia, l'albero più antico del parco con i suoi 4 secoli d'età, il monumento in bronzo dedicato a Carlo Sigurtà....Il Parco è stato scelto tra le location che rappresentano l'Italia durante Expo 2015 all'interno del Progetto Panorama in Piazza Gae Aulenti (Milano).
Voto medio:

da GIOACCHINO D. - 20/07/2019, alle 14:10
Tour eccellente con riferimento alle località visitate ed organizzato nei minimi dettagli. Encomiabile l’appo dell’accompagnatrice Monica e dell’autista Franco guidatore attento e scrupoloso. Bello e suggestivo l’albergo Italia di Aprica ma degno di una nota negativa per quanto riguarda la preparazione del cibo risultata essere di scarsa qualità. Ritengo invece di giudicare mediocre l’hotel ristorante la Grotta di Castiglione delle Stiviere in quanto allo scrivente è stata assegnata una stanza priva del servizio bidet e con la doccia malfunzionante

Saluti Gioacchino De Chirico


da liliana f. - 20/07/2019, alle 08:33
Il viaggio è stato molto interessante e ben organizzato,nessuna nota negativa,non ci sono stati ritardi né imprevisti. L' accompagnatrice Monica é stata sempre presente ed eccellente nel pianificare i nostri movimenti. L'autista,Franco, ha reso il viaggio piacevole e rilassante con la sua serenità, la sua calma rassicurante e la grande professionalità con cui ha affrontato anche situazioni difficili. Grazie per avermi proposto questa esperienza. Sarò ancora vostra cliente.


da maria assunta c. - 20/07/2019, alle 08:32
Nel complesso il viaggio è stato piacevole e bene organizzato,buon lavoro dell'accompagnatrice, bravo e professionale l'autista, molto competenti le guide. Per le strutture scelte :buono l'albergo di Aprica da evitare quello di Castiglione delle Stiviere inadatto per mancanza di ascensore, poca disponibilità e scortesia del personale.... e la colomba di Pasqua a colazione....proprio no!.

Ultimo suggerimento avrei evitato il pranzo a Livigno.


da NICOLA P. - 19/07/2019, alle 15:50
Siamo stati molto bene, un tour veramente interessante, sia per la scelta dei luoghi da visitare, sia per l'hotel scelto, sia per le guide, l'

Accompagnatrice, l

'autista. Grazie ancora.

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